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Vedere ed essere visti.

Gli italiani sono pronti per l’auto elettrica

È impossibile parlare del presente o del prossimo futuro senza prendere in considerazione il terremoto scatenato dal coronavirus. La crisi sanitaria, diventata anche sociale ed economica, è destinata a cambiare gli equilibri di qualsiasi settore. Automotive compreso. Con una situazione che si evolve di giorno in giorno, fare previsioni precise sarebbe un azzardo. Ciò non toglie, però, che sia possibile (anzi doveroso) interrogarsi su quale sia l’approccio giusto per ripartire. 

Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato, è che la natura ha il sopravvento su tutti i nostri piani. Ora che ci troviamo costretti a ricostruire il nostro stile di vita mattone dopo mattone, non possiamo ripetere il colossale errore che abbiamo fatto in passato, quando eravamo convinti di poterla dominare. Se parliamo di sostenibilità ci riferiamo proprio a questo. A un modo di vivere e produrre che faccia un uso intelligente delle risorse che il Pianeta ci offre, cercando la soluzione che impatti il meno possibile sulle nuove generazioni. 

 

Gli italiani e la sostenibilità

È una sfida colossale che impone un assiduo gioco di squadra tra aziende, cittadini e governi. C’è una buona notizia, però: gli italiani sono pronti. Prima di Expo 2015, solo il 43% dei nostri connazionali si sentiva appassionato o interessato alla sostenibilità. Oggi il totale è arrivato al 72%, vale a dire 36 milioni di italiani (su 50,6 milioni di maggiorenni). 

Questi dati arrivano dal sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile effettuato da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR. Ogni anno la ricerca si rivolge a un campione di 800 individui (rappresentativo della popolazione maggiorenne) e li interpella sulle numerose dimensioni della sostenibilità: mobilità, ma anche alimentazione, turismo, energia, moda, finanza e molto altro. 

Il primo passo è quello di capire se gli italiani conoscono il vocabolario della sostenibilità. Quindi si indaga il loro atteggiamento: la considerano solo una moda passeggera o una dimensione rilevante della loro vita? Infine la ricerca valuta se le intenzioni si traducono in acquisti o abitudini; in una parola, in comportamenti. Nel 2020 l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile si rinnova, diventando un prodotto sempre più digitale. Un vero e proprio hub da esplorare alla ricerca di notizie, dati, approfondimenti. 

 

Una nuova passione: la mobilità elettrica 

Quando si parla di sostenibilità nel mondo auto, gli occhi sono tutti puntati sull’elettrico. Certo, ci vorrà ancora tempo perché si possa definire come un mercato di massa, ma i tassi di crescita recenti lasciano sbalorditi. Complici gli incentivi statali, a gennaio 2020 le immatricolazioni di nuove auto elettriche sono aumentate di sei volte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, conquistando l’1,2% di quota di mercato. A cui bisogna aggiungere lo 0,9% delle ibride plug-in, che segnano un +82% anno su anno.

Un’ulteriore conferma arriva dal 6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile. Il 46% degli intervistati ha una piena conoscenza del significato dell’espressione “mobilità sostenibile”, una percentuale che l’anno scorso era ben più esigua (23%). Ma c’è di più. Il 21% degli italiani sarebbe disposto ad acquistare una vettura elettrica o ibrida anche se costasse di più di un modello tradizionale. Si arriva al 29% per la generazione Z, cioè i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Risultati di tutto rispetto, per una tecnologia che fino a poco tempo fa doveva ancora scontare qualche scampolo di scetticismo. 

Nella domanda, però, è già insito uno spunto di riflessione tutt’altro che banale. Siamo proprio così convinti del fatto che un’auto elettrica costi necessariamente di più di un’auto a benzina? Certo, questa è la prima impressione che sorge spontanea sfogliando i listini. Ma il vero costo di un’autovettura si misura nel tempo, prendendo in considerazione tanti fattori diversi: assicurazione, manutenzione, rifornimento… E su questo fronte l’auto elettrica diventa sempre più concorrenziale.  

 

Opel Corsa-e, l’auto elettrica per tutti

Ne è un chiaro esempio Corsa-e, la versione 100% elettrica dell’iconica citycar di Opel. Dopo 37 anni di storia e 13,6 milioni di vetture vendute, Opel Corsa ha il coraggio di vivere una rivoluzione, mantenendosi sempre fedele alla sua anima. Che è un’anima profondamente democratica. 

Se le dimensioni sono ideali per destreggiarsi nel traffico urbano e trovare parcheggio, le prestazioni regalano qualche bella soddisfazione anche a chi predilige una vita più sportiva. Autonomia (fino a 337 chilometri) e tempi di ricarica (fino all’80% in mezz’ora) sono in grado di vincere anche le resistenze dei più scettici. La formula d’acquisto predilige il noleggio a lungo termine, con un canone mensile alla portata di tutte le tasche. Sempre sul versante dei costi, entrano in gioco gli incentivi statali e gli sconti concessi da numerose compagnie di assicurazioni. In numerose città italiane, infine, chi si mette al volante di un’auto elettrica non paga il bollo, ha libero accesso alle Zone a Traffico Limitato e parcheggia gratis sulle strisce blu.

Insomma, esiste già l’auto giusta per i giovani dal cuore green. Non è il futuro, è il presente.