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Vedere ed essere visti.

Auto elettrica, i numeri di una crescita inesorabile

I veicoli a batterie continuano a conquistare nuovi clienti, non solo in Norvegia e in Cina, ma in tutto il mondo.

 

Quante auto elettriche vengono vendute nel mondo? La domanda, prima del dilagare del Coronavirus, cominciava a farsi insistente anche in Italia, Paese certo non d’avanguardia in tema di mobilità a zero emissioni locali. La risposta è: sempre di più, in virtù di vari fattori. Da un lato, c’è il sostegno da parte delle case automobilistiche che arricchiscono sempre di più la propria offerta. Dall’altro, il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica, che procede a ritmi differenti nei vari Paesi, ma che, in generale, è in costante aumento. Altri elementi facilitanti la diffusione delle vetture a batterie sono l’arrivo di modelli a costi ragionevoli (ancora non si può parlare di “economici”, però), la possibilità di scegliere formule alternative all’acquisto e l’aumento dell’autonomia.

 

Nel 2019, elettriche al 2,5%

I numeri, è bene premetterlo, non hanno certezza matematica: non esiste un ente univoco che li certifichi. In ogni caso, si può prendere la fonte EV Sales Blog come una delle fonti più affidabili per quello che riguarda il mercato globale delle auto elettriche. Bene: nel 2019, prima quindi che la diffusione del Coronavirus facesse sentire i suoi effetti, nel mondo sono state vendute 1.635.400 vetture a zero emissioni. E nei singoli Paesi com’è andata? Ecco una “fotografia” del mondo attraverso i numeri dei mercati più grandi o rappresentativi.

 

Europa, un inizio 2020 “col botto”: +121%

L’emergenza Coronavirus avrà un impatto fortissimo, nei prossimi mesi, anche sulla vendita delle auto, elettriche comprese. I numeri di gennaio, però, indicano una tendenza assai evidente: gli europei si stanno convincendo che le macchine a batterie sono una valida e concreta alternativa. A gennaio 2020, nel Vecchio Continente, sono stati ben 74.663 i BEV (Battery Electric Vehicle) ordinati, pari al 121% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Un andamento che, non c’è motivo di dubitare, riprenderà non appena l’emergenza COVID-19 sarà rientrata. O meglio: per tornare ai volumi dei primi due mesi del 2020 ci vorrà un po’ di tempo (risolta la crisi sanitaria ci sarà da affrontare quella economica, in tutto il mondo), però in termini relativi, quindi di percentuali di mercato, il peso dell’elettrico dovrebbe confermarsi sempre più forte.

 

Anche le multe sulla CO2 dietro al successo delle elettriche in Europa

La fotografia della situazione europea non sarebbe in “HD”, però, se non si aggiungesse un fattore importante. Questo: dal 2020, per legge Ue, le case automobilistiche devono pagare 95 euro di multa per ogni grammo di CO2 eccedente la soglia di 95 g/km, su ogni esemplare venduto. Ciò ha portato tutti i marchi a spingere, con campagne commerciali molto aggressive attive fino a fine 2019, i modelli più inquinanti. Dal 1° gennaio, le stesse aziende hanno invece spostato tali promozioni sulle auto a più basse emissioni; fra queste, naturalmente, le elettriche. 

 

In Italia è boom di elettriche. Mentre la Norvegia si conferma imbattibile

Si citava in apertura la scarsa attitudine dell’Italia verso l’auto elettrica. In realtà, nell’ultimissimo periodo, i numeri dicono altro. Ovvero +587% a gennaio: dalle 283 unità di gennaio 2019 alle 1.943 di gennaio 2020. Ancor più clamorosa l’impennata di febbraio 2020 rispetto allo stesso mese del 2019: da 253 a 2.530 unità. Sì, avete letto bene, 10 volte tanto. Cifre che pongono i BEV all’1,5% di market share, una quota impensabile fino a poco tempo fa nel nostro Paese. Caso molto diverso la Norvegia, nazione che incentiva la mobilità elettrica - con estrema determinazione - già dal 2001. Lassù, a febbraio di quest’anno, la quota delle elettriche è stata del 68,2%, con diesel e benzina relegati a un misero 20% (il resto è fondamentalmente delle ibride plug-in). 

 

Cina, un caso a parte

Come noto, la Cina è stata la prima nazione al mondo in cui si è diffuso il Coronavirus: i primi segnali sono arrivati a dicembre 2019, le conseguenze hanno iniziato a farsi sentire a gennaio (con il lockdown totale per le zone interessate - Wuhan e Hubei - deciso il 24 gennaio 2020). Ecco perché, a gennaio e a febbraio di quest’anno, si sono registrati cali pesantissimi. Nel dettaglio, a febbraio, il mercato dell’auto è crollato del 92%. Una forte sofferenza che non ha risparmiato le elettriche, seppur in misura inferiore: -72,6% il dato delle vendite. Tuttavia, il mercato delle elettriche in Cina soffriva già da qualche tempo. Dopo i numeri record fatti segnare in seguito alla massiccia incentivazione messa in campo dal Governo, e i problemi conseguenti a una scarsa qualità dei prodotti locali, nel secondo semestre 2019 le autorità hanno deciso di applicare una stretta sulle agevolazioni economiche. Si spiega così il -22% di dicembre 2019 rispetto allo stesso mese del 2018. Insomma, COVID-19 a parte, la Cina deve ancora trovare un suo punto di equilibrio per quello che riguarda la mobilità privata. 

 

USA in calo del 9%

329.528 vetture (BEV) vendute nel 2019 - per una quota in calo del 9% rispetto ai 12 mesi dell’anno precedente. La contrazione si spiega, fra le altre cose, con il fatto che il 2018 ha beneficiato del boom della Tesla Model 3, ma soprattutto con i crediti d’imposta (pari a 7.500 dollari) concessi durante quei 12 mesi da parte del governo.