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La rivincita di elettriche ed ibride nel mercato auto

Il divario tra automobili tradizionali, equipaggiate di motori a combustione, e quelle elettrificate, ovvero il comparto formato da ibride, ibride plug-in ed elettriche, si sta riducendo mese dopo mese. L'attenzione verso una mobilità sostenibile è un dato di fatto e non si limita all'ambito urbano

 

Pensare quanto siano cambiate le cose in così poco tempo si fatica a credere. L'elettrificazione non è soltanto una delle tante opzioni presenti sul mercato, ma di fatto ne è diventata la protagonista assoluta. Indipendentemente dal formato, ibrido od elettrico, la coscienza di chi compra è diversa, più attenta alla sostenibilità, curiosa di conoscere le dinamiche del mondo elettrificato. Oggi un’auto nuova venduta su tre rientra in una delle categorie appena menzionate. Un trend che sta condizionando pure il mercato dell'usato, seppur con numeri diversi, tanto che rispetto al 2019 la domanda di auto ibride, ibride plug-in ed elettriche è cresciuta del 127%. Indubbiamente la presenza degli ecoincentivi ha condizionato positivamente le scelte degli italiani, ma già il fatto di averci quanto meno pensato è un passo significativo verso una nuova consapevolezza tecnologica.

 

 

L'elettrico allarga i confini

 

Al di là delle parole, sono i fatti a sostenere la tesi. Basta infatti avere l'accortezza di analizzare i dati del mercato forniti dall'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae). Così se nel 2019 nei primi cinque mesi dell'anno si immatricolavano appena 3.522 unità, nel 2021 quel numero è salito a quota 23.349, ossia il 340,5% in più. Il 2020 non è stato preso come metro di misura, perché il lockdown rigido ha condizionato in modo eccessivo le immatricolazioni in Italia.

Il dato è significativo e rende bene l'idea che, a prescindere dagli incentivi, ci sia davvero una diversa coscienza in fatto di sostenibilità e prodotto auto. E soprattutto di come l'auto elettrica non sia più etichettata come “strumento” destinato alla sola mobilità urbana, potendo assurgere anche al ruolo di prima auto di famiglia. Complici non solo gli incentivi che in alcuni casi offrono la possibilità di dimezzare il prezzo di acquisto, ma pure un'offerta sempre più varia completa che sposa ogni segmento di mercato.

Il tema della ricarica, che è uno dei maggiori discussi in questo ambito, può fare affidamento sul fatto che nei prossimi anni il numero di colonnine di ricarica veloce aumenterà esponenzialmente. Così come è altrettanto vero che si sta lavorando a tecnologie tali per cui gli accumulatori avranno sempre maggiore autonomia e tempi di ricarica sempre più ridotti. Come in tutte le cose c'è una fase transitoria, che è quella che stiamo vivendo.

 

 

Il plug-in piace sempre di più

 

Sono sempre i numeri a raccontare in modo inconfutabile quale sia la situazione attuale. Nel 2019 erano state immatricolate appena 2.117 vetture ibride plug-in (o Phev o ibride alla spina) nei primi 5 mesi dell'anno. Mentre nel 2021 quello stesso numero è cresciuto di ben 15 volte, arrivando a quota 30.821 unità. Numero che in percentuale si traduce in un più 1449,8%. Un volume considerevole, che richiede una certa puntualizzazione in merito all'utilizzo di questo genere di vetture. Per poterle impiegare correttamente bisogna sfruttarle quanto più possibile nella sola modalità elettrica. Le autonomie garantite dalle versioni più recenti sono tali da assecondare le necessità quotidiane dell'automobilista medio. Per questo diventa necessario disporre di una fonte di ricarica domestica o di un luogo di lavoro che ne sia attrezzato. Solo così sarà possibile caricarle quotidianamente, usarle massivamente come fossero auto elettriche e utilizzare il motore termico solo per le lunghe distanze.

 

 

Il motore termico ha sempre meno appeal

 

I motori alimentati dai soli combustibili fossili stanno perdendo attrattiva. Le normative in vigore, soprattutto quando si tratta di circolazione nei centri abitati, stanno spostando l'attenzione verso l'elettrificazione. 

Nei primi 5 mesi dell'anno sono state immatricolate 203.257 modelli elettrificati, contro le 182.108 automobili a gasolio. Ma il dato che forse lascia più basiti è il balzo fatto rispetto a due anni fa, quando nel medesimo lasso di tempo le ibride immatricolate erano state solo 46.497, quindi un salto in termini percentuali pari a più 295,1 per cento. Non siamo diventati tutti ecologisti nel corso del 2020 e, a onor del vero, va sottolineato che nella classificazione delle ibride rientrano anche le cosiddette mild-hybrid. Ovvero quella tipologia di vettura in cui l'unita elettrica garantisce supporto al motore a combustione, ma senza fornire direttamente la trazione al veicolo. Una tecnologia che sta spopolando sulla maggior parte delle automobili in commercio, che però conferma nuovamente come l'elettrificazione sia un tema sempre più caro all'automobilista italiano.

 

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